30 novembre 2014 Pesaro Piazza delle Erbe
12 dicembre 2014 Palestrina (RM) Mentelocale
19 dicembre 2014 Fermo Soul Kitchen
20 dicembre 2014 Torino Blah Blah
21 dicembre 2014 Reggio Emilia Dinamo
27 dicembre 2014 Lucca Seed Club
03 gennaio 2014 Modena OFF
23 gennaio 2015 Brescia Lio Bar
06 febbraio 2015 Padova Mame
13 febbraio 2015 Fucecchio (FI) La Limonaia
20 febbraio 2015 Foligno (PG) Superzut
Gli WOW sono la nuova sorpresa della musica italiana.
Sono in quattro, arrivano da Roma anche se in realtà provengono tutti da posti diversi (China, la cantante con una vita parallela d’attrice di cinema italiano, è in realtà ligure, così come la sezione ritmica composta da Thibault e Samir può vantare natali francesi, l’unico romano vero e proprio è il chitarrista Leo Non).
Dopo un dodici pollici scritto e cantato in inglese che li ha fatti conoscere e girare tutta l’Italia e l’Europa come una delle realtà underground più apprezzate del nostro paese, hanno deciso di mutare pelle senza però abbandonare quell’attitudine orgogliosamente grezza e lo-fi che li aveva contraddistinti.
Gli WOW – si pronuncia UOU, dicono loro – sono una macchina del tempo verso la Sanremo degli anni ’60. Un po’ come se al Casinò (il teatro Ariston non c’era ancora) avessero deciso di sostituire l’orchestra con una band garage punk. Perché sì, gli WOW fanno questa cosa qui che non è facilissima da spiegare: canzone italiana classica suonata da una band che di classico e italiano non ha niente.
Immaginatevi Nada e Patty Pravo in sala prove con una tribute band dei Velvet Underground, Ty Segall alle prese col repertorio di Trovajoli, Morricone e Costanzo che scrivono Se telefonando poco dopo essersi presi un acido.
Sono grezzi ed eleganti, cinematografici eppure “reali”.
Per certi versi, il loro percorso non è lontano da quello di band come Stereolab e Broadcast: recuperano il passato, ma lo fanno con personalità e guardando avanti. Gli WOW non sono revival. Gli WOW sono una cosa che prima non c’era e che ora invece c’è.
AMORE, il loro nuovo album, uscirà ufficialmente il 18 novembre in formato fisico (CD e vinile in edizione limitata) e digitale, ma la critica si è già innamorata di loro, come dimostrano le primissime sorprendenti recensioni apparse sui maggiori magazine musicali italiani:
“Il contrasto, alla resa dei conti, conquista, come conquista semplicemente il livello delle composizioni: dalla title track d’apertura alla suggestiva La Gelosia, entrambi magistrali, per arrivare a una Il vento che dovrebbe, oggi, conquistarsi a mani basse la vittoria sul palco dell’Ariston… solo amore per un disco come AMORE.” Elena Raugei, Il Mucchio.
“I più attenti li conosceranno come band garage punk allucinata niente male… si sono spostati verso un sound decadente come non mai, con cantato in italiano. Immaginate una Mina eroinomane, alle soglie della crisi d’astinenza, coi nipoti dei Velvet Underground come backing band. Mood malinconico stile Una rotonda sul mare, il wild side di Reed e compari all’apice della loro sconvoltaggine, la canzone d’autore dei Sessanta italici… sospiri, sofferenze, aneliti proibiti, emozioni ovattate dalle sostanze, riff lo-fi da night d’antan. A tratti sono irresistibili…” Andrea Valentini, Rumore.
“AMORE è distillato purissimo di pop rock d’altri tempi, la cui evocatività non soffoca il retrogusto torbido: un gran bel sentire del quale certo potrebbe innamorarsi Quentin Tarantino.” Federico Guglielmi, Blow Up.
AMORE conterrà dieci tracce, tra cui una cover di Milva, più una bonus track presente solo nell’edizione in CD e digitale. L’artwork è stato realizzato dall’artista inglese Karen Costance.
Il 30 novembre comincerà da Pesaro il loro nuovo tour italiano, ma le sorprese non sono ancora finite.
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