Anticipato da due brani – Ti attraverso, pubblicata lo scorso sei settembre in occasione del 34esimo compleanno di Colapesce (al secolo Lorenzo Urciullo) e Totale, uscita il 22 settembre e accompagnata da un video epico per la regia di Ground’s Oranges – il nuovo album di Colapesce, dal programmatico titolo di “Infedele” uscirà il prossimo 27 ottobre per 42 Records/Believe.
Prodotto dallo stesso Colapesce insieme a Jacopo Incani – meglio noto come IOSONOUNCANE – e Mario Conte (che con Lorenzo aveva già collaborato per “Egomostro”), “Infedele” rappresenta una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della musica. Una musica libera, fuori dai vincoli di genere e dalle regole, un vero e proprio viaggio nella forma canzone attraverso stimoli e suggestioni anche opposti tra di loro.
“Infedele” è infatti un atto di indipendenza intellettuale – e non solo discografica – e appartenenza rivendicata proprio attraverso la non appartenenza a nessuna chiesa. Un disco che vuole essere accessibile e complesso al tempo stesso, pop e sperimentale, moderno e antico, mediterraneo e cittadino, romantico e provocatore. Un frullatore in cui la canzone d’autore italiana si mischia con il fado portoghese, l’elettronica da club, il tropicalismo brasiliano, il free jazz, le colonne sonore di Umiliani e le ballate. “Infedele” è vitale, pulsante, un lavoro maturo, ricco di sorprese e “prime volte”: Colapesce non aveva mai scritto al pianoforte o al computer, e non lo aveva mai fatto insieme ad altri (Dimartino e Luca Serpenti che firmano con lui proprio Totale) non aveva mai suonato il basso e le percussioni in un suo disco, non aveva mai lavorato sui cori.
Tutti elementi nuovi che rendono “Infedele” molto personale, anche se si tratta quasi di un lavoro collettivo: oltre IOSONOUNCANE e Mario Conte che hanno anche suonato nei brani, ci sono Fabio Rondanini che si è occupato delle batterie, Gaetano Santoro al sax, un coro composto da altri musicisti della scena indipendente italiana (Any Other, Halfalib, Verano e Christeaux), mentre Giacomo Fiorenza e Andrea Suriani (due dei migliori produttori italiani) hanno rispettivamente mixato e masterizzato tutto nel loro Alpha Dept. Studio.
Bio:
Dopo aver vinto il Premio Tenco del 2012 per la miglior opera prima con il suo album d’esordio, “Un meraviglioso declino”, Lorenzo Urciullo ha continuato a stupire grazie al suo immaginario sempre in bilico tra raffinata canzone d’autore, pop e sperimentazione.
Inquieto per definizione, non ama mai ripetersi: dopo “Egomostro”, nel 2015, ha scritto insieme ad Alessandro Baronciani la graphic novel “La distanza”, pubblicata da Bao Publishing.
Un successo su tutti i fronti a cui è seguito un tour di più di 50 date, molte delle quali sold out, in cui i brani del suo repertorio venivano eseguiti in forma acustica e accompagnati dalle illustrazioni in tempo reale proprio di Alessandro Baronciani.
Nel 2016 ha messo in piedi lo spettacolo, presentato in anteprima al Romaeuropa Festival, dedicato alla sonorizzazione delle immagini del regista Vittorio De Seta, il padre del documentarismo italiano. Per il teatro ha curato le musiche dello spettacolo: “Vita straordinaria ri Don Giuanni Grasso – Lu grandi atturi ca pattennu ri Catania furriau lu munnu” scritto da Marcello Cappelli e Lucia Sardo. Come produttore, tra le altre cose, ha lavorato all’album Antico del grande tamburellista Alfio Antico, vera leggenda della musica etnica italiana. Nel 2013 è stato citato dal popolare quotidiano inglese The Guardian come esempio di musica italiana da esportazione. In precedenza era finito su NME come uno dei migliori prodotti pop in lingua non anglofona di Europa.
Le Monde gli ha addirittura dedicato una pagina definendolo come il più credibile erede di Lucio Dalla e Franco Battiato e inserendo “Egomostro” tra i migliori dischi del 2015. Collabora regolarmente, in veste d’autore, con nomi noti del pop italiano.
Lo scrittore Francesco Pacifico, su IL de Il sole 24 ore, lo ha definito: “… una specie di David Byrnesiciliano”. Lorenzo si è messo a ridere e non gli ha creduto.